fiera dell'Impruneta, callot, 1620

Nella splendida incisione del Callot dedicato alla Fiera di San Luca all'Impruneta del 1620, all'interno dell'animata scena popolare c'è un particolare dettaglio che rappresenta la pena alla gogna, alla berlina, della fune pubblica
In questo dettaglio si nota un elemento molto intrigante e forse anche significativo: ai piedi del "reo", del condannato, è appesa una "stadera", una bilancia.
La "stadera" è anche citata nell'Inventario del 1769 del Palazzo Pretorio di Terra del Sole e risulta collocata nella facciata davanti esternamente sulla cantonata a levante, in corrispondenza della "gogna" per dare la "fune pubblica".
La bilancia, oltre ad essere lo strumento per pesare le merci e i prodotti di vario genere è altresì un simbolo iconografico molto significativo in quanto è, assieme alla spada, parte integrante della rappresentazione della Giustizia.
Nell'Aula del Tribunale per le cause civili e criminali del Palazzo Pretorio o dei Commissari di Terra del Sole la Giustizia è affrescata in una delle "lunette" centrali e reca in mano i simboli tipici del suo operato: la spada e la bilancia a simboleggiare rispettivamente l'inflessibilità della legge e l'imparzialità della stessa.

La Giustizia è da sempre raffigurata come una bella signora che tiene nella sinistra una bilancia e nella destra una spada, la giustizia ha a volte gli occhi bene aperti, a volte nascosti da una benda che le impedisce di vedere.



La bilancia come simbolo della giustizia risale addirittura agli antichi greci: la dea Diche, figlia di Zeus, fu colei che, discesa sulla terra, diffuse il concetto di giustizia tra i popoli. Adriano Prosperi in “Giustizia bendata” segnala che stava già accanto alla dea egizia Ma’at e pesava meriti e demeriti dei morti.
Per quanto riguarda la scelta della bilancia come simbolo di imparzialità, è facilmente intuibile la ragione: la bilancia serve allo scambio delle merci e pesa ogni oggetto con lo stesso parametro, e così fa (dovrebbe fare) la legge; la bilancia della giustizia sottintende un equivalente universale fra dolore e colpa, colpa e pena.
  
[per apprfondire il tema delle immagini allegoriche della giustizia vedi "La bilancia e la spada - storia (1) - storia (2) - storia (3)"; vedi anche "Giustizia bendata: percorsi storici di un'immagine", “Tribunali della coscienza” e “Dare l’anima”, Adriano Prosperi, Einaudi]